giovedì 7 novembre 2013

Secondo compleNano - Second birthKid

Già due anni. 
Mi sembra ieri che ho passato la notte tra dolori atroci per poi trovarmi, alle 4.08 del mattino, con questo fagottino coccoloso, 3.910 Kg e 53 cm, tra le braccia.
Quasi non ha pianto ma era tutto agitato, tanto che non riuscivo a tenerlo coperto (avrei dovuto capire già da allora cosa mi aspettava, vero?) e si strusciava su di me con quel nasino così carino, tutto nudo e caldo…
La cosa più bella del mondo!!


It’s already two years.

It looks just like yesterday that spent the night with awful pain to then find myself, at 4.08 a.m., with this little bundle of love, weighting 3,910 kg and long 53 cm, in my arms.

He didn’t cry much but he was restless, so much that I couldn’t keep him covered (I should have guessed what I got myself into, right?) and he was cuddling on me with that little nose, all naked and warm…

The most beautiful thing in the world!!

Ed è vero quello che dicono (non ci si crede finchè non lo si prova): appena te lo mettono tra le braccia ti dimentichi di tutto il dolore e la fatica che ti è costato farlo uscire dalla pancia.
È stato un momento dolcissimo: noi tre, il Marito ha, ovviamente, assistito a tutto, insieme a conoscere il bambino, poi l’ostetrica ci ha fatto toccare il cordone ombelicale (sembra una schifezza ma non lo è stato) e ci ha spiegato che non si può tagliare finchè si sente il battito (Mi ha detto: “Finchè c’è il battito lui è solo tuo, dopodiché appartiene al mondo”). 
Quando ha smesso di pulsare, il Marito l’ha tagliato e poi mi hanno fatto provare ad allattare. Dopodiché io sono andata a letto e il Nano, dopo essere stato lavato, pesato, misurato e vestito dal papà, è rimasto alla nursery finchè non l’ha visitato il pediatra, poi me lo hanno portato in camera e da allora non mi ha più lasciato!

Vi lascio con la canzone che ci ha accompagnato in quei momenti!





It true what people say (and you can’t understand it until you live it in your skin): as soon as the baby gets put in your arms you forget all the pain and the labor to get it out of your belly.

It was a really sweet moment: it was the three of us, the Husband, of course, was with me the whole time,to get to know the baby, than the midwife made us touch the ombelical cord (it might seem a bit nasty but it wasn’t) and she explained us that you can’t cut until you stop feeling the beat in it ( She told me “Until there’r a beat he’s only your, after that he belongs to the world”) .
When it stopped beating the Husband cut it and then I tried to breastfeed. After that I went to sleep and the Kid, after being bathed, weithed, measured and dressed by hid Daddy, he stayed at the nursery until the pediatrician visited him, then they brought him into the room and I never left him ever since!

I leave you to the song that was with us in those moments!
 



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